Carburanti sintetici vs biocarburanti: la differenza e l'impatto sulle auto già in circolazione

dibattito sul futuro delle tecnologie di propulsione e dei carburanti alternativiLa recente decisione dell'Unione Europea di vietare la vendita di auto con motori a combustione interna dal 2035 ha scatenato un acceso dibattito sul futuro delle tecnologie di propulsione e dei carburanti alternativi. Alcuni paesi, tra cui l'Italia e la Germania, stanno spingendo per l'introduzione di biocarburanti e carburanti sintetici come soluzioni per ridurre le emissioni e contribuire alla rivoluzione del trasporto verde. In particolare, la Germania ha raggiunto un accordo con l'UE sugli e-fuels, che potrebbe consentire la commercializzazione di veicoli con motori termici anche dopo il 2035, a condizione che siano alimentati con carburanti sintetici climaticamente neutrali. Questo accordo sembra favorire la posizione della Germania, lasciando l'Italia senza un alleato fondamentale nella battaglia ingaggiata a Bruxelles. In questo articolo, esamineremo le differenze tra i carburanti sintetici e i biocarburanti, l'impatto di queste alternative sui veicoli esistenti e le potenzialità di queste tecnologie nel contesto della transizione energetica nel settore dei trasporti.

I biocarburanti

L'olio vegetale idrotrattato (HVO) è un biocombustibile prodotto utilizzando materie prime vegetali, come scarti e residui di produzione o colture non idonee all'alimentazione. Il biodiesel ottenuto dalla raffinazione di questi materiali può essere miscelato al gasolio, come già avviene, oppure può essere utilizzato interamente per alimentare motori ad accensione spontanea.

Chi produce e distribuisce i bio carburanti

Chi produce e distribuisce i bio carburanti?

Il maggior produttore europeo di bio-fuel è la finlandese Neste Oil, mentre Eni si posiziona al secondo posto in europa, seguita da Bp, Shell, Repsol, Galp.

Eni già distribuisce HVO in 50 stazioni di servizio italiane, con l'obiettivo di raggiungere le 150 stazioni. La produzione avviene negli impianti di Venezia e Gela.

Per utilizzare HVO nelle automobili, è fondamentale verificare prima la compatibilità del motore con l'omologazione EN 15940 (XTL): sebbene non tutte le case automobilistiche riportino tale indicazione sul libretto di uso e manutenzione dell'auto, ENI sta realizzando un elenco completo dei modelli compatibili, denominato HVOlution.

Gli e-fuels,

gli e-fuel sono combustibili sintetici innovativi, che non contengono alcun derivato da fonti fossili come il petrolio. L'introduzione di questi carburanti può rappresentare un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile per il settore dei trasporti.

Il processo produttivo degli e-fuel

L'intero processo di produzione degli e-fuel, tuttavia, richiede una grande quantità di acqua e, soprattutto, energia elettrica. Ecco perché affinché l’apporto di emissioni degli e-fuel possa essere quasi pari a zero, l’energia necessaria alla loro produzione dovrebbe essere ottenuta da fonti rinnovabili. Solo in questo modo i motori alimentati con questi carburanti riescono a ridurre o anche eliminare, altre emissioni, come quella di particolato.

I produttori di e-fuel

Alcuni produttori automobilistici, come Porsche e Mazda, stanno investendo fortemente nella ricerca e produzione degli e-fuel. In Europa è il gruppo tedesco P2X Europe, con sede ad Amburgo, responsabile della produzione di carburanti elettronici. I pareri sugli e-fuel sono discordanti, mentre il patron di Audi Markus Duesmann, che fa parte del Gruppo Volkswagen, ritiene che i carburanti sintetici non avranno un ruolo significativo nel mercato delle auto popolari nel prossimo futuro, altri esperti suggeriscono che, a causa del loro costo elevato, i carburanti elettronici saranno utilizzati principalmente per veicoli di lusso come Porsche e Ferrari.

Differenze tra biocarburanti ed e-fuels: pro e contro

Con le attuali condizioni di produzione gli e-fuel sono ancora costosi e possono essere prodotti in quantità limitata, ma i sostenitori di questa soluzione credono che le economie di scala e una politica fiscale incentivante possano renderli competitivi nel futuro. I detrattori, invece, ritengono che gli e-fuel non eliminino completamente le emissioni di anidride carbonica e che i costi e le quantità prodotte non ne consentano una diffusione su larga scala.

Le principali critiche a sostegno del biodiesel riguardano  la riduzione solo parziale delle emissioni di carbonio e che la sua produzione su larga scala rischia di entrare in competizione con le produzioni di colture a scopo alimentare. Al contrario, i sostenitori evidenziano la disponibilità immediata del biodiesel, gli investimenti minori rispetto a nuovi impianti di produzione, l'utilizzo della rete di distribuzione esistente e l'assenza di accorgimenti particolari per gli utenti. Questi fattori possono contribuire fin da subito a una decarbonizzazione parziale dei trasporti

Le scelte europee e gli effetti sull’economia italiana

Per l’Italia la decisione presa dall’ Europa sui carburanti sintetici non favorisce l’industria automobilistica, che nel nostro paese contribuisce per il 13% al PIL nazionale e offre 250.000 posti di lavoro. Secondo la ricerca condotta dalla Uilm-Està , l’esclusione dei bio carburanti in favore degli e-fuel rischia di mettere in pericolo fino a 120.000 lavoratori del settore, mentre il passaggio all'elettrico interesserà il 40-45% della forza lavoro italiana nel settore automobilistico.

Cosa succede ai veicoli già immatricolati

Cosa succede ai veicoli già immatricolati

A partire dal 2035, come sappiamo grazie all'intesa raggiunta tra l'UE e la Germania sarà consentito anche l'utilizzo di motori a combustione interna alimentati con carburanti sintetici o e-fuel, oltre alle auto elettriche. Questa regola non si applicheranno alle vetture già in circolazione. Pertanto, chi acquista un'auto prima del 2035 potrà continuare a utilizzarla fino alla fine del suo ciclo di vita, basandosi sull'anno di immatricolazione.

Sarà ancora possibile acquistare e vendere automobili usate a benzina o diesel e rifornirle di carburante oltre il 2035. Anche se è probabile che i costi associati a queste vetture, come carburante, manutenzione e assicurazione, potrebbero risultare più elevati rispetto agli attuali.

Conclusioni

In conclusione, l'accordo raggiunto tra l'Unione Europea e la Germania segna un passo significativo verso la transizione energetica nel settore automobilistico. Sebbene i biocarburanti e gli e-fuel presentino entrambi vantaggi e svantaggi, questo accordo favorisce l'adozione di carburanti sintetici per i motori a combustione interna. Pertanto, è essenziale per i consumatori, i produttori e le autorità competenti riflettere sulle implicazioni di tale accordo e valutare attentamente le opzioni disponibili per ridurre l'impatto ambientale dei veicoli. È importante considerare anche l'aspetto economico, poiché i costi associati ai veicoli tradizionali potrebbero aumentare nel tempo.

2 commenti

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